Chi non ha mai sognato di lavorare con gli animali in Africa?
Più o meno tutti abbiamo immaginato di svegliarci all’alba in uno scenario da sogno e iniziare la propria giornata lavorativa andando a tutelare e conservare la fauna selvatica africana.
Questo sogno è realizzabile per chi si sente pronto ad un’esperienza di vita che lascerà il segno. Si tratta di fare il volontario in un ambiente davvero diverso dal nostro scenario quotidiano:
a contatto con gli animali selvaggi. E’ possibile? Ovviamente sì!
E’ facile? Ovviamente no!
E in ogni caso, spesso e volentieri il primo passo verso un lavoro in Africa a contatto con natura e animali è quello di prendere parte ad un programma di volontariato ambientale opportunamente organizzato.
Serve preparazione professionale e una strategia.
Così come spiega Alessandro di Keep the Planet sul suo sito dedicato al volontariato ambientale, per lavorare con gli animali serve innanzitutto le idee ben chiare su cosa si vuole fare e come.
Non basta rivolgersi alla prima organizzazione che si trova online, ma avere una strategia e un piano che ti porterà a muoverti nel complesso mondo della conservazione ambientale.
Ovviamente in Africa è vietata qualsiasi forma di fai da te per via dei pericoli che la natura selvaggia nasconde all’interno della sua bellezza e avere anche un minimo di predisposizione personale alla vita remota.
Prima di partire non servono grandi competenze tecniche; serve aver voglia di imparare e avere l’umiltà di apprendere.
Ciò che conta, è sapere cosa si sta per fare, e non lasciarsi prendere da un entusiasmo passeggero. Anche se è volontariato, si tratta di un lavoro, fisicamente impegnativo. Siate certi di quello che volete, prima di partire.
Scegliere con chi partire
Per prima cosa, cercate online l’associazione che più vi convince, e contattatela.
Una possibilità è quella offerta da Keep the Planet che ha organizzato un ampio database di associazioni ecologiste che possono aiutare i volontari italiani a muovere i primi passi in Africa.
Esistono ad esempio diversi programmi di volontariato che hanno come scopo la protezione e la conservazione della sezione Marataba dello splendido Parco Nazionale di Marakele.
Nel parco sono ospitate centinaia di specie e tra i protagonisti da monitorare vi sono leoni, elefanti, rinoceronti bianchi e neri, bufali, iene, leopardi…
Questa è solo una delle opportunità inserite da Keep the Planet.org nel più grande database italiano per trovare opportunità di tirocinio o volontariato a contatti con animali.
Fra i vari progetti, c’è il volontariato con le tartarughe, l’impegno per la conservazione dei primati o di rinoceronti, oppure il lavoro a contatto con i cetacei.
Keeptheplanet propone anche programmi di ricerca universitaria con babbuini, felini ed elefanti.
E’ ovvio quindi che, in base al progetto scelto, potrai ritrovarti dentro un parco di oltre 24.000 ettari, che ospita diversi ecosistemi; oppure nei pressi delle acque per lavorare con animali marini.
In ogni caso, troverete il modo per realizzare il vostro sogno.
Come funzionano i programmi di volontariato
I volontari rappresentano una vera e propria risorsa per lo staff che sfrutta il loro aiuto sia alla base che sul campo, onde fare lavori di conservazione e monitoraggio.
Sul campo i volontari si occuperanno di scattare foto al fine di mantenere aggiornati i dati sulle specie. C’è anche da fare un lavoro di ufficio o altre mansioni.
Insomma, abbiate aspettative realistiche: non pensiate di ritrovarvi il primo giorno ad accarezzare leoni o a curare scimmiette.
Anzi, quello è proprio il primo campanello di allarme per decidere se un progetto di conservazione è legittimo o no.
Evitate sempre i progetti dove vengono incentivati i contatti tra umani e animali selvatici. I contatti vanno sempre evitati se non in particolari condizioni come ad esempio le cure veterinarie.
Ci sono tante cose necessarie per l’aiuto degli animali, e il vostro contributo è da dare in base all’esperienza.
Per esempio potreste ritrovarvi a preparare il mangime o a pulire gli attrezzi; siate pronti a fare un po’ di tutto.
Serviranno anche degli aiuti per cucinare, lavare i piatti e altri compiti vari: tutto contribuisce al progetto. E’ dunque richiesto un certo senso di praticità e dedizione alla causa.
Naturalmente, serve una grande passione per la natura e una buona dose di spirito di adattamento. Durante il lavoro si imparerà uno stilo di vita davvero sostenibile. La mattina si esce tra le 5.30 e le
6.00 per le operazioni di monitoraggio; il lavoro del pomeriggio prosegue fino a sera.
Chi può fare il volontario
La prima cosa da sapere è che la maggior parte dei programmi sono pensati per i maggiorenni. Si viaggia all’estero, a volte per settimane, ed essere indipendenti – almeno legalmente – è indispensabile. Inoltre, è più che gradita la conoscenza di una lingua straniera.
Certo, gli animali non parlano la nostra lingua; ma dovrete interagire con gli operatori presenti sul luogo. I ranger sanno apprezzare il lavoro svolto dai volontari davvero entusiasti e fanno di tutto per trasmettere loro tutte le conoscenze necessarie per immergersi totalmente in questa esperienza unica.
L’Africa è un continente immenso, dove si parlano infinite lingue e dialetti. Meglio andare sul
sicuro e sapere l’inglese. Ufficialmente, non è richiesto nulla più che una conoscenza scolastica. Ma meglio saprai parlare, più ti sentirai a tuo agio in un ambiente decisamente diverso da quello cui sei abituato.
Questo tipo di esperienza è particolarmente raccomandata a chi andrà in Africa ben conscio di non essere in Italia e che si dovrà adattare ad un mondo differente. Ideale per chi vuole cambiare vita e per chi ha sempre desiderato saperne di più a proposito della conservazione ambientale.
Chi vuole capire davvero il monitoraggio della fauna selvatica e ciò che serve alla sua conservazione e alla proposta di una vita sostenibile, sarà senza dubbio estasiato da questi programmi di volontariato.
Certo, può anche essere considerata una sorta di vacanza. Molte persone, in effetti, utilizzano proprio per l’estate per dedicarsi a questa missione, anche per motivi di tempo.
In realtà alcuni programmi possono essere anche molto brevi: keeptheplanet.org per esempio offre soggiorni anche di una sola settimana. Ma se davvero volete una esperienza che resti nel tempo, anche in termini di esperienza lavorative acquisite, cercate di ritagliarvi 3 o 4 settimane da dedicare.
Valutate, comunque, che vi aspettano 10 o 12 ore al giorno di lavoro. Quindi valutate anche che il rientro dovrà essere soft.
Non è indispensabile, ma se si ha un poco di praticità con i computer e con le macchine fotografiche è sicuramente un plus.
Se si è dotati di spirito di avventura qui si potranno svolgere delle attività indimenticabili insieme allo staff: bush walks, sleep out, microlight flight… tutte operazioni che lasceranno un segno dentro ogni volontario.
Cosa sapere sul soggiorno
Solitamente i volontari alloggiano dentro i centri di lavoro, in grandi case immerse nella natura. Non sono rare le camere dormitorio sono munite di bagno in comune.
L’energia elettrica è una risorsa importante; in Africa si presta molta attenzione ai consumi per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Lo stesso discorso vale per l’acqua calda.
Le colazioni i pranzi e le cene sono forniti dall’associazione, ma ci sono negozi per acquistare ciò che si può desiderare per esigenze personali. Troverete sicuramente dei frigoriferi a uso comune, postazioni wi-fi e lavatrici.